De bonitate aquae tradotto da Giovanni Battista Rasario: De aquis
Traduzione dal greco di Giovanni Battista Rasario
Traduzione piĆ¹ ampia: aggiunge all'inizio e alla fine altri estratti di Oribasio, gli stessi di Agostino Gadaldini
Data: 1554-1557
Inc. testo: Quae bona, quaeque mala in aqua sunt, usu compertum habere
Expl. testo: tamen facultates a sordidis corporibus contractas adhuc servant
Fonte: 1562-63 Venezia, Valgrisi (ed. completa)
Note
Rasario traduce la stessa porzione di testo delle Collectiones medicae di Oribasio già tradotta da Niccolò da Reggio, e aggiunge all'inizio e alla fine altri estratti di Oribasio, gli stessi già selezionati da Agostino Gadaldini e stampati nella Giuntina del 1556: alla fine i capitoli successivi delle Collectiones medicae (V 2-5: CMG V 1, 1 pp 115, 13-121, 21 R), e all'inizio un capitolo che è contenuto nell'Ad Eunapium (I 14: CMG VI 3 pp. 330, 18-331, 24 R) e nella Synopsis ad Eustatium (IV 41: CMG VI 3 pp. 149, 1-150, 8 R); cf. scheda sulla traduzione di Gadaldini.
Rasario aveva tradotto e pubblicato le opere di Oribasio tra il 1554 e il 1557.
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Autore della scheda: Savino e Fortuna (2023)